martedì 22 settembre 2015

Belli eh... ma poi, cosa ne fai?

L'altro giorno sono passati i miei a trovarmi mentre stavo lavorando sotto il portico.

Si chiacchierava del più e del meno (loro) mentre io cercavo di coinvolgerli nel perchè stessi incidendo tutti quei riccioli di gomma....




.....ritagliando pezzi di bancale...





...incollando e rifinendo per avere i MIEI timbri
fatti con le mie mani.

(perchè se è fatto a mano è meglio se quelle mani sono le mie! ) 




Dopo un pò, mentre io gongolavo a vederli così stupendamente imperfetti arriva la domanda un po' titubante di mia mamma:

"belli eh... ma poi, cosa ne fai?".

E lì si schiude il sorriso che arriva dal cuore  (dopo aver contato diciamo fino a 5?) mentre le spiego che con quei timbri ci stampo il tessuto...






e poi ci confeziono un abito... 


che sarà speciale perchè non ce ne sarà un altro uguale.

Lei mi guarda sorridendo e immaginandoselo, mentre io penso che quando lo vedrà come sempre lo girerà al rovescio per controllare le cuciture, come ha sempre fatto con i suoi e come mi ha sempre insegnato a fare ben prima che decidessi di imparare a cucire.

E le spiego che questi timbri mi serviranno in un laboratorio, dove insegnerò come stampare in casa per dare quel tocco in più ai propri abiti.

"ah si!" 

mi fa lei (che cerca sempre di ricordarsi le centomila cose che ho in mente di fare)

"quella cosa dell'orto..."

"Si, mamma L'Orto delle arti!"



PS:
Ora una precisazione mi sembra doverosa: non è che mia mamma sia completamente rincoglionita, ma a 81 anni, benchè continui ad infilare l'ago senza occhiali e a disfare le cuciture se non sono perfette, quando le parlo di post e blog si perde un pochino. 




lunedì 7 settembre 2015

Questa è una storia di mani..




ma cominciamo dall'inizio....

LA PROPOSTA da cui tutto è partito era questa : realizzare dei gadgets per una serie di mostre sul territorio legate al concetto ed al logo Gusto e bellezza - dal giardino alla tavola.

La primissima idea è stata una t-shirt, cucita e stampata a mano, ma il pochissimo tempo per la realizzazione dei gadgets in caso di affidamento dell'incarico (giochiamo per vincere, no?) mi ha fatta desistere... 

Così mi sono letta nel dettaglio la descrizione delle varie mostre e cosa va in tavola dal giardino/orto/campo oltre al cibo? 
Il tovagliato!

La scelta del materiale invece è stata immediata: LA CANAPA!


Un tessuto naturale del passato, di cui non solo si conserva memoria nelle nostre terre ma anche ricavato da una pianta che si è ritornati a coltivare in valle Grana.

Inoltre avevo da poco individuato dei bei 'rotoloni' di canapa vecchia al Filatoio di Caraglio in occasione della Mostra Mercato di Filo in Filo a cui partecipo tutti gli anni...



Rimaneva solo un dubbio... come realizzare un logo così elaborato?


Dopo una serie di deliri di onnipotenza tipo 'lo ricamo', lo incido nel linoleum e lo stampo... ecco finalmente la vera alzata d'ingegno... lo serigrafo!! 

(Certo, io una SERIGRAFIA non l'ho mai fatta.....

ma è tanto tempo che volevo provare, e poi la scadenza del progetto è domani..... ok, deciso, proviamoci e poi vedremo, tanto magari non se ne fa niente...)

E invece..... IL PROGETTO E' PASSATO!!

(Squilli di trombe, panico, studio, ricerche, ordini, attesa....)

Ecco acquistata finalmente TUTTA la canapa che mi serve...


lavata e asciugata




in attesa della preparazione del telaio serigrafico, e dell'arrivo di colori all'acqua, ritardante, catalizzatore, racla, mazzi e pupazzi... e tutte le altre cose di cui fino a poco prima ignoravo l'esistenza.

Finchè, una volta reperito tutto il materiale eccoci pronti per la grande sfida!

La prima impresa è stato tagliare la canapa. 


Anche dopo il lavaggio il tessuto è molto compatto e sostenuto


Il filo delle mie forbici da taglio è messo a dura prova, ma mentre fisso questa trama per andare dritto mi emoziono tantissimo ad immaginare le mani delle donne che hanno filato e tessuto questa canapa, le loro chiacchiere e confidenze durante il lavoro. Vedo i nodini, e in qualche angolino un filo più scuro, e mi è chiara la ricchezza culturale che mi scorre tra le dita. 


Poi il sogno svanisce e si arriva alla prova del nove... la stampa.


Il laboratorio è allestito sotto il portico, fa caldo e stampiamo all'aperto (col mio grande incubo che l'inchiostro si secchi e buttiamo via il telaio.... mica mi è venuta l'ansia?)




Posiziono il colore, un bel respiro.... mi tremano le gambe







Dopo una serie di prove, sbavature, lavaggi del telaio, isterismi (miei), l'uomo paziente che mi ha sposata prende in mano la situazione, rimescola il colore, risistema il tutto e... ignorando le mie lamentele come solo lui sa fare.... comincia a stampare.



e con mia sorpresa, funziona alla perfezione!




Il giorno dopo si passa al rosso, ma ormai chi ci ferma più?






Ancora un paio di giorni per rifinire le tovagliette e siamo pronti per la consegna.





Ma la soddisfazione più grande è vederle esposte nei bookshop delle Mostre legate al progetto Gusto e bellezza!






Grazie a tutte queste mani, del passato e del presente.




Intanto mi sono innamorata della canapa e già un altro progetto ha preso forma......